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Cenni storici: dall´800 ai giorni nostri

Fra Ottocento e Novecento
Il 1800 è un secolo che vede Turbigo terra di grandi scontri bellici. Il 31 maggio 1800 il paese viene attaccato dalle truppe francesi di Napoleone, in guerra con l´Austria, e Turbigo viene praticamente distrutto dall´azione di conquista del Generale Monnier.
Il 3 giugno 1859 ha invece luogo il combattimento di Turbigo, che si inserisce nelle vicende della Seconda Guerra d´Indipendenza, ed in particolare nell´azione che portò poi alla Battaglia di Magenta. In quella data, infatti, le truppe franco-piemontesi, guidate dal Generale MacMahon, attraversarono il Ticino proprio a Turbigo. In ragione di questi fatti d´armi, dal 6 giugno 2004 il Comune di Turbigo è entrato a far parte ufficialmente dell´Associazione commemorativa “1859: I Luoghi della Storia”, insieme ai Comuni di Magenta, Montebello, Solferino, Palestro e Melegnano.
All´inizio di questo secolo i turbighesi sono circa un migliaio e per la maggior parte di loro la vita è dura, per cui nei periodi di trebbia si spostano verso Novara e Vercelli per guadagnare il minimo per sussistere.

Dopo la crisi della vite (1850) i più coraggiosi emigrano verso l´America, iniziando una catena che si trascinerà per un secolo. Nell´estate del 1903 la Società Lombarda inizia a scavare il Canale Industriale per costruire il primo impianto idroelettrico di Turbigo. Nel 1911, a capo del “Cotonificio Valle Ticino” si insedia il senatore Treccani che ne risolleva le sorti.
Nel periodo tra le due guerre, il cotonificio richiama una notevole immigrazione di bergamaschi e veneti che si insediano nella “Corte fabbrica” e nel Palazzo De Cristoforis.

Il cotonificio chiude i battenti nel 1954 lasciando a casa 600 operaie e creando un grosso problema occupazionale a livello locale, parzialmente risolto con assunzioni alla “Rossari e Varzi” - candeggio e tintoria - , e nelle concerie del paese, che si trovavano in un particolare momento di crescita. Il capostipite della conceria turbighese è stato il commendator Grassi, vicesindaco negli anni della prima guerra mondiale.
Negli anni Venti, alcuni suoi operai danno vita ad altre concerie tra le quali la Cedrati, che diventerà la più prestigiosa azienda della zona raggiungendo l´apice negli anni Cinquanta nella lavorazione di pelli bovine e occupando centinaia di operai. Dismessa da vari anni, attualmente l´area, posta sulla riva destra del Naviglio, è in attesa di un intervento di riqualificazione urbana.
Nel luglio 1919 la Giunta municipale concede in affitto il locale della ex scuola elementare femminile, sito in via Fredda, ai signori Mazzoni, Caccia e Canna. È l´alba delle “officine meccaniche” che si svilupperanno notevolmente in seguito nella produzione di macchine utensili, tanto da diventare il secondo polo industriale turbighese.

All´inizio del secondo Millennio
La crisi dell´industria conciaria degli anni ‘80 e il mancato sviluppo dell´industria meccanica hanno penalizzato il settore occupazionale. Persistono, comunque, numerose e significative presenze industriali nel settore tessile, ancora nel meccanico e conciario, oltre a Edipower SpA.

All´orizzonte si intravedono i benefici in termini di occupazione (settore turistico-ricettivo, commerciale) e di infrastrutture di servizio legati allo sviluppo del vicino Hub di Malpensa e in conseguenza di specifici progetti di riqualificazione ambientale.