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San Vincenzo Ferreri (già ‘Regina Elena’)

San Vincenzo Ferreri (già ‘Regina Elena’)


Da Via Roma a Via Fredda un tempo era detta ‘Via privata B’ poi, negli Anni Trenta del secolo scorso, si chiamò Via Regina Elena e solamente nel secondo dopoguerra ha acquisito l'attuale denominazione che rimanda al compatrono di Turbigo. Ogni anno, ai primi di maggio, si rinnova il ricordo del Santo con la tradizionale festa popolare - recentemente riscoperta di un gruppo di giovani - che si apre con la processione nei campi.

Collega l’asse longitudinale del paese con la parallela Via Fredda e rappresentava anticamente la linea di demarcazione tra il ‘Turbigo Superiore’ e il ‘Turbigo Inferiore’, Tra i due centri, ancora alla fine dell’Ottocento, c’erano dei campi coltivati, fino a quando fu costruito - dal Cotonificio Valle Ticino - la sezione Cascamificio. Fu l’ingegnere Paolo Tatti che, dopo aver dato l’autorizzzione all’intervento industriale, progettò il collegamento tra il Turbigh in su e il Turbigh in giò come risulta dai documenti del fondo Tatti conservati alla Biblioteca di Como. Nel secondo dopoguerra, con la chiusura del Cotonificio (1956), l’edificio industriale del Cascamificio fu affittato agli immigrati e prese il nome di Manicomo che conserva ancora oggi.

La storia di una Via è anche quella di chi ci ha abitato. Oltre alla fonderia Bet (Enrico Brusatori), abbattuta una ventina di anni fa per far posto ad un edificio residenziale, all’inizio del Novecento lungo la Via, un certo Barengo, vendeva vino e metteva in mostra nel suo negozio un bottiglione pieno di pagliuzze d’oro che aveva drenato dal Ticino negli anni della prima guerra mondiale. Un’altra ‘istituzione’ della Via era il Zarin ciclista (Luigi Giudici), riparatore di biciclette morto qualche tempo fa all’età di 90 anni. Fu lui a dirci che, all’inizio del Novecento “c’era giù la sbarra” per sottolineare che era una Via privata.

Oggi, dopo anni di abbandono dovuto al fatto che i vecchi erano andati all’altro mondo, la Via sta vivendo un’altra giovinezza, nel senso che le vecchie case si stanno rimodernando e altre nuove di zecca sono state realizzate e campeggiano davanti alla piazza ‘Madonna della Luna’.

FOTO La tradizionale processione di San Vincenzo Ferreri, compatrono di Turbigo, percorre la Via dedicata al Santo