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Itinerario artistico-culturale: castello, chiese e monumenti

Villa Scaldasole, formata dal corpo padronale e da una corte con rustici, si eleva sulla costa della valle lungo la strada statale 341. Incerti sono i dati storici della costruzione, che può risalire alla fine del XVIII secolo. Nell´anno accademico 2006/2007 è stata oggetto di una tesi di laurea in architettura di uno studente turbighese.
La Selvaggia, abitazione - eremo - studio, rappresenta un luogo carico di memoria e di fascino e nello stesso tempo un raro esempio di integrazione fra architettura, natura e paesaggio. Venne realizzata all´inizio del 1922 sul colle che domina l´abitato, a fianco del complesso della chiesa e del castello, dall´artista turbighese Carlo Bonomi (1880 -1961).

Il Castello Visconteo-Sforzesco, che domina la parte alta del paese, fu costruito su una collinetta morenica dai Torriani nella seconda metà del XIII sec. per controllare la strada che portava al ponte-porto di Turbigo. Di proprietà privata, presenta anche un vasto e pregevole parco cinto da antiche mura.
La Corte Nobile, situata sotto le balze del castello, fu la sede del più importante personaggio del ramo turbighese della famiglia Piatti, il Cardinal Flaminio (1560 - 1613), la cui tomba si trova a Roma, al centro della sontuosa chiesa del Gesù.
Villa Tatti, il cui ingresso è contrassegnato da un bel portale secentesco con fastigio ad edicola. Di linea semplice ed armoniosa è la fronte del corpo principale, aperta da un portico e da una loggia sovrastante a cinque campate, sorrette da colonne e architravate. Ristrutturata al piano terra, è diventata dal dicembre 2009 sede dell´asilo nido comunale intitolato alla storica levatrice Ferdinanda Tininini, che esercitò la professione in Turbigo dal 1950 al 1979.

La Parrocchiale, dedicata a S. Maria Assunta, fu eretta nel 1935 su progetto dell´ingegnere Maggi con la consulenza artistica di Carlo Bonomi che aveva a lungo auspicato il restauro innovativo - conservativo della parrocchiale cinquecentesca.
La Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, con l´annesso convento, costituisce uno dei monumenti più significativi del paese. Le sue origini sono legate ad una eredità del cardinal Flaminio Piatti per cui il fratello Domizio, gesuita, nel 1628 otteneva dai turbighesi la facoltà di costruire un nuovo convento. La scelta del luogo fu determinata dalla vicinanza al Naviglio Grande. Un progetto dell´ingegnere Federico Pietrasanta nel 1714, mai realizzato, prevedeva un viale alberato in leggera discesa per unire la chiesa al sottostante Naviglio cosicchè, dal canale, si potesse vedere la fronte dell´edificio attraverso due portali in asse con il portale del tempio.
La Villa Barozza, che si presenta come un blocco lineare sviluppato sul fianco della chiesa dei SS. Cosma e Damiano lungo la via Volta, faceva parte del complesso adibito a convento degli Agostiniani Scalzi dal ‘600.
La Piazza S. Francesco risale al 1936 e costituisce un momento di felice raccoglimento urbano nel centro del paese. È stata realizzata da Carlo Bonomi, come anche la statua di S. Francesco posta nella fontana al centro della piazza.

Il Monumento ai Caduti di tutte le guerre, opera in mattoni, fu studiata ed attuata nel 1945/46 da Carlo Bonomi, che concepì una grande torre alla cui base, sotto una volta, il ricordo si fa memoria.

Il Palazzo del Municipio, opera dell´architetto Angelo Vittorio Mira Bonomi, è stato edificato in centro al paese a partire dal 1965 ed inaugurato nel 1969, contemporaneamente al nuovo ponte sul Naviglio Grande. All´esterno le masse architettoniche in cemento a vista sono interessate da ampie vetrate che ne modulano i piani e gli spazi, concentrati sui simboli del lavoro e della famiglia e modellati con le figure della Contadina e della Madre dello scultore Carlo Bonomi, a cui Turbigo ha dedicato la piazza antistante. Attualmente è sede degli archivi comunali, dell´ambulatorio, della Pro loco e di altre associazioni locali. In un´ala a piano terra ospita il Comando di Polizia Locale.