Vai al contenuto della pagina.
Regione Lombardia
Accesso ai servizi
Comune di Turbigo
Cerca
Sezioni principali
Aree Tematiche
L'Amministrazione
Vivere Turbigo
» Vivere Turbigo
» Le vie di Turbigo
» Cave (Via alle)
Aree Tematiche
+
CENTRO SPORTIVO
Ambiente e territorio
Bandi, concorsi e atti
Servizi alle famiglie, sociali e assistenziali
Imposte, tariffe e finanze
Lavori pubblici, urbanistica e patrimonio
Salute
Polizia locale e sicurezza
Servizi scolastici
Commercio ed imprese
Cultura
Viabilità e trasporti
Associazioni
Sport
Elezioni
Servizi demografici
Organi di consultazione
Comunità energetiche rinnovabili
L'Amministrazione
+
Sindaco
Giunta
Consiglio
Amministrazione Christian Garavaglia Sindaco (17/05/2016 - 04/10/2021) - in carica dal 17/05/2016 al 04/10/2021
Uffici e Riferimenti
Orario Uffici
Commissioni Consiliari Permanenti
Regolamenti
Statuto
Segretario
Amministrazione trasparente
Vivere Turbigo
+
Come raggiungerci
Galleria fotografica
Il Comune in breve
Il territorio
La storia
Arte e cultura
Principali manifestazioni
Ricette
Pannelli Turistici
Le vie di Turbigo
I Bonaparte a Turbigo
Le Amministrazioni Comunali
Cave (Via alle)
Collega la Via Villoresi alla Via XXV aprile, un collegamento che si è concretizzato all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, con il suo ‘prolungamento’ a cura delle Ferrovie Nord Milano (nella foto), una compensazione al raddoppio del cavalcaferrovia di Via Villoresi, realizzato dal Comune. Attraversa una zona industriale dove compaiono le insegne di ‘Solai Villa’, della Co.Ge.Ti, Elettromecanica Casiraghi, Demolizione auto, l’ex tessitura Rudoni, ma, oggi, alcuni capannoni sono occupati da piccole industrie gestite da cinesi.
La denominazione della Via ricorda la presenza della cava di Luigi Gualdoni la cui escavazione provocò la nascita del laghetto (l’associazione Pescatori vi organizzava, fino a pochi anni fa, gare di pesca) documentato da alcune cartoline d’epoca e la cui presenza è ancora possibile riscoprire all’interno di quella che oggi è proprietà dei Fratelli Villa.
IL PROLUNGAMENTO DI VIA ALLE CAVE - Del prolungamento di ‘Via alle Cave’ si cominciò a parlare nel 1987 in occasione dell’incarico di progettazione del nuovo ponte (cavalcaferrovia di Via Villoresi) al prof. MartinezYCabrera del Politcnico di Milano al fine di eliminare la strettoia che portava all’Arbusta, quartiere densamente abitato. Nell’occasione le Ferrovie Nord proposero l’eliminazione dei due passaggi a livello insistenti su un tratto della Via XXV aprile, assumendosi l’onere di realizzare il cosiddetto ‘prolungamento’ di Via alle Cave che, a quel tempo, non sfociava ancora a monte del passaggio a livello che portava al centro del paese. Nel 1991 fu firmata la convenzione che definiva tutti i dettagli dell’operazione tra Ferrovie Nord e Comune. Il nuovo tratto del prolungamento di ‘Via alle Cave’ fu previsto parallelo alla sede ferroviaria e atraversò la cosiddetta zona Castagnino.
UNA SABBIA D’ORO - Il nostro territorio, scavato nei millenni dal fiume Ticino, ha le sabbie migliori del mondo. Non è un caso che quando costruirono il grattacielo Pirelli a Milano vennero a cavare la sabbia dal Ticino, a Turbigo, nella zona dei Tre Salti. Allora era facile. La maggior parte erano poste nell’antico alveo del fiume e la riva sinistra era costellata di cave, anche se un elenco non esiste. Ce n’erano dappertutto, alcune addirittura nel centro abitato. La Via ‘Alle Cave’ ricorda una delle prime collocata nell’area dei ‘Solai Villa’, dove buona parte della costa è stata rosicchiata dall’estrazione della sabbia, al punto che la Via Arbusta rischiava di cadere. Questa cava aveva un binario della ferrovia che arrivava sin dentro la ‘fabbrica’ dove si caricavano i treni merci che si recavano a Milano. Un’altra cava adiacente portò all’escavazione del laghetto dell’Arbusta.
Gli antesignani di questa attività, tipicamente turbighese, portano i cognomi Gualdoni, Seratoni, Stroppi, Braga, Cormanni, Mira, ma la ‘gera’ ha arricchito tante altre famiglie turbighesi. Di fronte alla Scuola Media, dove oggi c’è la villa Irge, c’era la cava Azzimonti-Zanzottera, aperta nel 1912. Poi c’era la Cava Gianella che confinava con la precedente ed arrivava a lambire la fascia di rispetto del cimitero. Le cave Banfi, invece, si trovavano sotto il Monte (via Lonate) dove un tempo si volevano interrare i fanghi conciari, ma anche in Via Enrico Fermi (Ticinera), attuale zona industriale.
L'ex capostazione Adriano Azzimonti, tempo fa, ci indicò quali erano le cave esistenti a fine Ottocento con i nomi dei proprietari. In seguito chiedemmo lumi a Enrico Cagelli e Francesco Vanoli. Quello che segue è un resumè delle loro testimonianze che non ha l’ambizione di essere esaustivo (ci scusiamo in anticipo di eventuali errori e omisssioni, ma ci sembrava di sprecare le notizie e il tempo trascorso con i nostri interlocutori, non pubblicandole ).
1 – Vita Mayer - La prima Cava sembrerebbe essere quella di Luigi Gualdoni scavata nell’area Vita Mayer negli anni Trenta del Novecento e la cui sabbia e ghiaia servirono per la realizzazione dell’autostrada Milano-Torino;
2 –F.lli Villa - La seconda cava, in ordine di tempo, sempre di Luigi Gualdoni, fu quella nell’area attualmente occupata dai Fratelli Villa, della quale abbiamo già detto, ma in seguito, nel secondo dopoguerra i Seratoni-Gualdoni ne aprirono un’altra che portò alla realizzazione del laghetto dell’Arbusta;
3 – Azzimonti-Zanzottera. La prima cava Azzimonti era compresa nell'area tra la cürt da la Rosa Magia tra la Via Patrioti e la Via Leonardo da Vinci (attuale area occupata dall'officina Mazzoni). Qui la ghiaia non era di qualità per cui la cava fu spostata (1912) in via Trieste, nell'area attualmente occupata dalla villa Irge, davanti ala scuola media. Durante le prime operazioni di scavo furono rinvenute cinque olpi d'età romana contenente monete del 1° secolo d.C.. Accanto c’era la cava Gianella che arrivava nelle adiacenze del cimitero.
4 –Seratoni. La prima cava Seratoni era collocata a metà strada della Via Patrioti, per poi spostarsi ai margini dei territori di Castano Primo e Nosate. Nata nel 1935, il proprietario fu Dario Seratoni (1930-2013) che ha passato la proprietà al figlio Giorgio. Da un articolo pubblicato nel 2013 sappiamo che il Piano Cave (2009-2019) prevede l’escavazione di 3 milioni e mezzo di tonnellate di mista. Ogni tonnellata viene pagata tra i 2,5-3 euro di cui circa 70 centesimi vanno al Comune.
5 – Del Monte di proprietà Banfi, abbiamo già scritto, come l’altra che si trovava nell’area industriale di Via Fermi (Ticinera, un tempo territorio di Castano Primo);
6 – Arbusta - Cava adiacente al laghetto dei Villa sulla quale, qualche anno fa, sono stati posti i sigilli della Magistratura;
Nel circondario c’erano altre cave, alcune di proprietà di turbighesi, veri maestri nel campo:
1 – Cascina Maggia - Aperta nel 1965 da Giannino Paratico sulla cui area insisteva anche una chiesetta che portava lo stemma dei Parravicin;
2 - Ponte Ticino – Di proprietà del Pinela Cormanni aveva realizzato un laghetto utilizzzato per la pesca sportiva;
3 – Ticino in territorio di Tornavento, sorta su un ramo del Panperduto;
4 –Pont di Ladar (Cormanni). Fu aperta dall'Enel per la costruzione di un tratto del canale industriale nel secondo dopoguerra;
5 - Altra cava Enel fu realizzata alla Castellana dove adesso c'è una villa con piscina;
6 – Cagelli. Cava di Sant’Antonio a Buscate, diventata famosa perché la si voleva utilizzare per i rifiuti milanesi;
7 – Castelletto-Ponte Castano. Gualdoni Giovanni, detto Göpp aveva la cava a Castelletto ed abitava in Via Monte Ruzzo. Invece, Cavaiani, detto Biloss, aveva una cava sul territorio compreso tra il Naviglio Vecchio e il Canale Industriale (ora chiusa). Ebbe tre figlie: una ha sposato un Cormanni, la seconda diventò maestra, la terza impiegata comunale.
8 – Mira. Posta sulle coste di Malvaglio, i resti sono ancora visibili all’inizio de ‘La Traversagnetta’ dove questa incontra la strada che va al Padregnano;
9 – Naggi alla Galizia di Castelletto di Cuggiono, dove recentemente ha preso corpo un agriturismo. Una volta lasciato questo sito i Naggi si spostarono a Bernate Ticino;
10 – Palma, sempre a Castelletto di Cuggiono, ancora attiva. Si parlava di una strada che avrebbe dovuto ‘circumnavigare’ Cuggiono in modo da evitare che i mezzi pesanti transitassero in centro al paese;
11 – Rubone, una delle più antiche sulla cui attività sorse addirittura un paese, appunto Rubone, oggi frazione di Bernate Ticino. A Rubone – è documentato – ci abitavano 14 famiglie, tutti ‘barchiroli’ che si ritrovavano nell’antica chiesetta di Santa Maria. L’ultimo abitante lasciò il paese negli anni Cinquanta del secolo scorso.
FOTO Il prolungamento di Via alle Cave visto vicino all’intersezione con la Via XXV aprile
Indietro
Vivere Turbigo
Come raggiungerci
Galleria Fotografica
Il Comune in Breve
Il territorio
La storia
Arte e cultura
Principali manifestazioni
Ricette
Pannelli Turistici
Le vie di Turbigo
I Bonaparte a Turbigo
Le Amministrazioni Comunali
Comune di Turbigo
Contatti
Via Roma 39
20029 Turbigo (MI)
C.F. 86004290150 - P.Iva: 05068900157
Telefono:
+39 0331899143
E-mail:
PEC:
IBAN Tesoreria Comunale: IT 71 C 05696 50230 000007200X06
Girofondi Banca d'Italia: 0180784
Codice Univoco: UFL9YA
Contatti D.P.O.
PEC:
Adamo Crotti Tel. 035 335929
Uffici e orari
Numeri utili
Trasparenza
Amministrazione trasparente
Link utili
Regione Lombardia
Seguici su
Newsletter
Privacy
Note legali
Dati monitoraggio
Come fare per
Dichiarazione di accessibilità
Credits
© Comune di Turbigo - Tutti i diritti riservati