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Le Amministrazioni Comunali dal 1860 al 1945



Le Amministrazioni Comunali dal 1860 al 1945

RICERCA STORICA E TESTI a cura di Giuseppe Leoni




LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI dall’Unità d’Italia al 1945


 


L'ultimo ‘Convocato generale degli Estimati’, di antica memoria, si tenne alla fine del 1859. Intervennero i due deputati del paese, Francesco Bussola (che sarebbe diventato Sindaco e le cui ceneri sono depositate nel 1° campo del cimitero) e Bernardo Gatti, con i seguenti estimati: Giuseppe Bonomi, Giuseppe Tizzoni, Giovanni Cavaiani, Giovanni Gualdoni, Antonio Caccia, Antonio Gualdoni, membri di quella classe dirigente che avrebbe governato il paese fino alla prima guerra mondiale.


Successivamente la legge Rattazzi del 23 ottobre 1859 n. 3702 ridisegnò la geografia amministrativa dello Stato sabaudo, dopo l'acquisizione della Lombardia, e fissò nuove norme.


Secondo le nuove disposizioni legislative, il 5 febbraio 1860 fu convocato il primo Consiglio Comunale che elesse la Giunta Municipale. Il sindaco era di nomina regia e a tale carica triennale fu chiamato, in primis, il marchese Giuseppe De Cristoforis.


 


IL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DEL 5 FEBBRAIO 1860


 


Sindaco dal 1860 al 1863


DE CRISTOFORIS Giuseppe (1820-1892) figlio di Tomaso nacque il 4 aprile 1820. Ereditò il ‘Tenimento di Turbigo’ dal padre Tomaso e si sposò con la nobile belga Paolina Van Leuw dalla quale ebbe un unico figlio, Luigi. A lui si deve il riconoscimento del talento artistico di Carlo Bonomi al punto da indirizzarlo a frequentare l’Accademia di Brera. Massone dichiarato, il marchese è sepolto al limitare del primo campo del cimitero turbighese con la moglie.


 


Consiglieri e assessori comunali: 1 - Giuseppe Bonomi (assessore); 2 - Giovanni Cavaiani detto Pertus (assessore); 3 - Antonio Caccia; 4 - Carlo Croci; 5 - Giulio Aspesi; 6 - Ambrogio Bianchi; 7 -  Gaetano nobile Lampugnani; 8 - Francesco Riva; 9 - Antonio Valentino; 10 - Giacomo avvocato Combi; 11 - Giuseppe Motta; 12 - Zefferino Cavaiani; 13 - Carlo Gualdoni. 14 - Gaetano Pozzi (assessore); 15 – Francesco Bussola (assessore).


 


Una delibera del 17 maggio 1860 conferma ‘l'impiego col salario in corso’ dei seguenti dipendenti comunali: 1 - Carlo Brunati (Brumati, sic), medico condotto (è colui che insieme al parroco prese l’iniziativa di agevolare il passaggio al passo di Turbigo delle truppe franco-piemontesi  (dal 2003  è ricordato da una lapide murata in via 3 giugno 1859) che negli anni successivi sarebbe stato sostituito dai medici condotti Vincenzo Ferrari (1870), Eugenio De Agostini (1875), Angelo Arella (1878), Alessandro Agustoni (1883),  Giuseppe Palazzi (1884), Antonio Scaccabarozzi (1885); 2 - Enrichetta Caccia, levatrice; 3 - Francesco Mazzoni, cursore comunale; 4 - Adolfo Castoldi, pedone distrettuale; 5 - Carlo Romorini, seppellitore; 6 - Luigi Dameno; 7 - Francesco Caccia, maestro elementare maschile; 8 - Giovanna Caccia, maestra elementare femminile; 9 - Gaetano Garavaglia, sagrista che avrebbe lasciato l'incarico, nel 1870, a Pietro Rivolta; 10 - Santino Berra, regolatore orologio comunale.


 


LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 1865


 


Sindaco dal 1863 al 1866


BUSSOLA Francesco. Nel 1816 l’ingegner Gaspare Oriani vendette l’Osteria al Segno dell’Annunciata, posta sulla riva destra del Naviglio Grande (Vecchia Dogana), di antica proprietà Landi, a Ferdinando Bussola.  Fu allora che questa famiglia borghese milanese si insediò a Turbigo e molti dei suoi membri entrarono a far parte dei Consigli Comunali che si succedettero nella seconda metà dell’Ottocento.  In fondo, a destra, del primo campo del Cimitero civico si legge su una lapide: "Qui giacciono le ceneri del zelante e caritatevole Sindaco di Turbigo, Francesco Bussola, morto nel gaudio del Signore il 27 giugno 1866, d'anni 64. Di questo medico in ‘Internet culturale’ c’è una dissertazione che porta il suo nome al tempo della sua laurea all’Università di Pavia.


 


Consiglieri e assessori comunali: 1 – Paolo Tatti (assessore); 2 – Giuseppe Bonomi (assessore); 3 – Gaetano Pozzi (assessore); 4 – Bernardo Gatti (assessore); 5 – Giovanni Bussola; 6 – Carlo Gualdoni; 7 – Giovanni Cavaiani; 8 – Antonio Bussola; 9 – Antonio Colombo; 10 – Carlo Colombo; 11 – Giuseppe de Cristoforis; 12 – Zefferino Cavaiani; 13 – Francesco Riva; 14 – Vincenzo Cavaiani.  


 


Il dottor Francesco Bussola morì il 27 giugno 1866 e la carica di Primo Cittadino passò all’ingegner Paolo Tatti che l’avrebbe tenuta per quasi mezzo secolo e fu l’artefice di quel ‘Risorgimento turbighese’ di cui parliamo più avanti. 


 


TURBIGO AL TEMPO DEL SINDACO PAOLO TATTI (1866-1913)


Riconfermato sempre nei Consigli Comunali che si succedettero nella seconda metà dell’Ottocento, il sindaco Paolo Tatti poté contare sulla collaborazione di assessori e consiglieri comunali che si alternarono in tale periodo, dei quali pubblichiamo, qui sotto, i nomi in ordine alfabetico, sottolineando come la barra fu sempre tenuta diritta dall’unico Sindaco a cui il paese ha dedicato una Via, ricordato anche recentemente in occasione del centenario della morte (2013).  


 


Premettiamo all’elenco quanto riportato dalla ‘Guida Generale di Milano ed intera Provincia’ anni 1873-74 che disegna il quadro comunale del tempo con i nomi dei dipendenti comunali: 1 - Giuseppe Airoldi (segretario); 2 - Giuseppe Bonomi (giudice conciliatore); 3 - Domenico Pirone (guardia boschiva); 4 - Francesco Caccia, maestro comunale; 5 - Carolina Berra, maestra comunale; 6 - Eugenio dottor De Agostini, medico chirurgo condotto; 7 - Carolina Mira, levatrice; 8 - Luigi Dameno, veterinario mandamento di Magenta.


Poi la ‘Guida’ elenca: 9 -  l’albergo della Corona di proprietà di Matilde Garavaglia; 10 - l’osteria dell’Angelo di proprietà di Pietro Flotta; 11 - Giovanni Pedroli (calzolaio); 12 - Giuseppa Aspesi, venditrice di sale e tabacchi; 13 - Giovanni Antonio Perotta, falegname; 14 - Giovanni Cavaiani, fabbro; 15 - Vincenzo Motta - Paolo Tatti; 16 - Enrico Casati - Pietro Flotta - Francesco Branca, pizzicagnoli, salumi e grassine; 17 - Giuseppe Branca, prestinaio; 18 - Gaetano Pozzi, Zeffiro Cavaiani, Giovanni Cavaiani, Francesco Cavaiani, Giosuè Gualdoni, Antonio Branca, tutti barcaioli della corriera Turbigo-Milano e viceversa.   


ELENCO CONSIGLIERI COMUNALI DEL PERIODO 1866-1913


Le disposizioni legislative nei primi anni del Novecento prevedevano che ogni anno si rinnovasse la metà dei consiglieri comunali (dal 1904 solamente un terzo del Consiglio, quindi 5) per cui ci fu un turn-over notevole anche se i nomi che giravano erano sempre gli stessi:


1 – Acquadro Giovanni, industriale, nato a Biella; 2 - Airoldi ingegner Antonio; 3 - Azzimonti Pietro; 4 - Bianchi Isodoro, falegname; 5 – Bianchini Francesco; 6 - Bonomi Achille; 7 - Bonomi Giuseppe;


8 – Bonza Giovanni; 9 - Branca Antonio, possidente; 10 - Bussola Antonio;  11 - Bussola dottor Carlo fu Fedele nato nel 1858, fisico; 12 - Bussola Fedele (1827-1897), possidente, anche membro della Fabbriceria; 13 – Braga Giovanni; 14 – Carnaghi Ernesto, agente di campagna; 15 – Casati Enrico; 16 - Cavaiani Giovanni; 17 - Cavaiani Zefferino, possidente;  18 - Colombo Antonio; 19 – Colombo Carlo; 20 – Colombo Francesco, possidente in Turbigo;  21 - Colzani Giuseppe; 22 – Combi dottor Francesco, possidente milanese; 23 – Cormani Carlo, possidente; 24 – Cormani Giovanni;  25 - Cornaghi Antonio;  26 - De Cristoforis Giuseppe, nobile; 27 - De Cristoforis Luigi, nobile, nato a Turbigo nel 1860; 28 - Della Porta dottor Cesare, nobile nato a Casorezzo e residente a Milano; 29 – Farina Giuseppe; 30 - Gennaro Uberto di Federico nato  ne1871 a Osnago, industriale; 31 – Grassi cav. Carlo di Luigi nato nel 1872 a Inveruno; 32 – Gualdoni Gaetano; 33 - Gualdoni Giovanni; 34 – Mira Carlo, cantoniere;   35 – Motta Edoardo, ufficiale postale; 36 - Motta Ermenegildo, prestinaio; 37 – Motta Vincenzo;  38 - Giovanni Pedroli, calzolaio; 39 – Perotta Giovanni Antonio, oste, possidente;   40 -  Pozzi Domenico, nato nel 1839 a Milano; 41 – Pozzi Gaetano; 42 – Re Carlo, fabbroferraio; 43 – Secco Suardo dottor Giovanni, conte, deceduto nel luglio 1892; 44 – Seratoni Luigi;  45 – Tabozzi Giulio; 46 – Vigevano Giuseppe. 


 


IL SINDACO BENEMERITO. L'ingegnere civile Paolo Tatti, celibe, morì il 4 marzo 1913. Tutti i ragazzi delle scuole presero il treno delle Nord per partecipare a Milano al suo funerale.  Nel Consiglio comunale, convocato il 24 marzo, il presidente Luigi De Cristoforis ricordò la figura e l'opera dello scomparso:


"Il solo ponte sul Ticino, al passo di Turbigo, basta a renderne imperitura la memoria".  In un successivo Consiglio al fine di ricordare le benemerenze acquisite dal defunto propose la posa di una targa marmorea nella sala delle adunanze consiliari. Ed è proprio quella che è stata rinvenuta e poi posizionata nella sala lettura dell’attuale Biblioteca per iniziativa di alcuni cittadini.  Dice: "In segno di riconoscenza verso il benemerito Cav. Ing. Paolo Tatti - sindaco dal 1866 al 1913 - alla cui opera indefessa, saggia e illuminata, debbono il Risorgimento del loro paese - I Turbighesi questo ricordo dedicano.  20 aprile 1915." La figura e l’opera dell’ingegner Paolo Tatti furono ricordati anche in occasione del centenario della morte con una mostra e la posa di un’altra lapide all’inizio della Via omonima. Non capita spesso di trovare una Via dedicata ad un Sindaco.  La via Paolo Tatti fu denominata nel 1932, vent'anni dopo la sua morte e una tale riconoscenza postuma dovrebbe dare motivo di riflessione. Un paese è il frutto del pensiero e dell'azione degli amministratori che si sono succeduti nel tempo e, a cavallo tra Ottocento e Novecento, il sindaco Paolo Tatti realizzò quel ‘rinascimento’ che gli è stato riconosciuto dai suoi sodali.


Negli 'istrumenti' (conservati nella Biblioteca di Como) con cui Luigi Tatti, nel 1864, acquistò il 'Tenimento di Turbigo' viene descritto il territorio turbighese in cui prevale la denominazione 'Aratorio moronato e avitato' e ‘Prato stabile adacquatorio di cottica vecchia’, ‘caseggiato masserizio’ o ‘caseggiato colonico’.  Tutti i mappali  avevano un nome proprio, un toponimo,  alcuni dei quali sono arrivati sino a noi come Cicognera, Arbusta, Villaria e via dicendo. Buona parte dei turbighesi erano coloni e massari e portavano i cognomi ancora oggi esistenti: Badini, Bognetti, Bottiani, Branca, Canna,  Carimati, Colombo, Colzani, Croci, Garavaglia, Gaiera, Langè, Magnani, Mazzoni, Merlo, Nava, Parini, Pedroli, Perotta, Ravazzani,  Soldavini, Speroni, Tapella, Varini.


Un altro mondo sul quale s'innestò l’innovativo 'progetto' Tatti, il quale costruì il paese a sua immagine e somiglianza, unendo il ‘Turbigh in Su’ con il ‘Turbigh in Giò’ attraverso l’asse longitudinale dell’Allea Comunale. Insieme a tante opere pubbliche. In primis:


La scuola elementare (1873). Nel Consiglio Comunale del 26 febbraio 1872 la Giunta Municipale presentò il progetto – redatto dall’ing. Paolo Tatti – per la costruzione di alcuni locali da adibirsi a Scuola Elementare Maschile e Femminile ad un costo complessivo, determinato a forfait, di 12mila delle vecchie lire. Il sindaco Paolo Tatti mise a disposizione il terreno (l'area dell'edificio di Via Roma, 1, dove attualmente c’è la ‘Casa delle Associazioni’), progettò la scuola e ci mise anche del suo per completare la costruzione.


Il ponte ferroviario sul Ticino (1887). Progettato gratuitamente dall'ingegner Luigi Tatti “a tre navate in ferro” fu realizzato dal figlio, Paolo Tatti. Tale opera rappresentò il motore primario dello sviluppo industriale del paese. Fu il 'ponte della ferrovia' dei Tatti che permise di vincere la battaglia politica contro le lobby del tempo, dando il la all'insediamento della Rossari &Varzi e del Cotonificio Valle Ticino, oltre alla centrale termoelettrica, industrie tutte servite da un binario ferroviario.


La scuola materna-ente morale. (1905). Fu all'inizio del Novecento che un gruppo di cittadini, facenti capo dal dottor Carlo Bussola (in seguito sindaco di Turbigo), medico specialista di Milano e al parroco, don Calanico Nava, si fece promotore dell’istituzione di un Asilo. L’area fu messa a disposizione gratuitamente dall’ingegner Paolo Tatti così come il progetto.


Molte altre furono le donazioni che il Tatti fece al paese e riguardarono il Cimitero, l'Allea Comunale, il Parco delle Rimembranze, tali da creare una nuova fisionomia del paese che avrebbe iniziato a ‘correre’ dopo la sua morte.


 


LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL  7 GIUGNO 1914


 


Sindaco dal 1913 al 1919


BUSSOLA Carlo. Nato a Turbigo il 6 aprile 1858, nel Consiglio comunale dell'8 luglio 1913 con 11 voti favorevoli il dottor Carlo Bussola venne nominato Sindaco “al fine di continuare sulla strada tracciata e seguita dal compianto ing. Paolo Tatti". Nel successivo Consiglio comunale del 2 novembre 1913 la Giunta Municipale si presentò dimissionaria. Il Sindaco disse: "In tutte le passate votazioni, sia amministrative che politiche, il partito socialista raccolse a Turbigo uno scarso numero di voti. Noi, non socialisti, chiamati dalla vostra fiducia al posto che occupiamo abbiamo accettato il mandato sicuri di non essere in contraddizione e di rappresentare la maggioranza degli elettori. Se non che il risultato locale delle ultime elezioni politiche di domenica 26 ottobre hanno numericamente dimostrato che gli elettori d'oggi in Turbigo appartengono in grande prevalenza al partito socialista (...)". Il conforto del Consiglio comunale tutto fece sì che il dottor Bussola ritirasse le dimissioni. 


Una nuova legge fece sì che le successive elezioni elessero 20 consiglieri, diversamente dai quindici com'era stato sino ad allora. Nel Consiglio comunale del 16 giugno 1914, con 18 voti favorevoli Carlo Bussola venne riconfermato sindaco di Turbigo.


 


Consiglieri e assessori comunali: 1 – Airoldi ingegner cavalier Antonio (assessore); 2 – De Cristoforis nobile don Luigi (assessore); 3 – Grassi cavalier Paolo (assessore anziano); 4 – Consonni ingegner Luigi (assessore); 5 – Franceschini ingegner Piero (assessore supplente); 6 – Moretti dottor Piero (assessore supplente); 7 – Mira Carlo; 8 – Azzimonti Piero; 9 – Gualdoni Giovanni; 10 – Colombo Francesco; 11 – Seratoni Luigi; 12 – Gualdoni Luigi; 13 – Colzani Giuseppe; 14 – Pedroli Baldassarre; 15 – Vismara Carlo; 16 – Bianchini Francesco; 17 – Cappelletti Giovanni; 18 – Calcaterra Luigi; 19 - Mira Giovanni.


L'8 giugno 1919 il dottor Carlo Bussola rassegnò le dimissioni da consigliere e da Sindaco per la necessità di "giovanili energie" e il Consiglio Comunale dell’8 luglio elegge Sindaco l'ingegner Luigi Consonni, nipote dell'ingegner Paolo Tatti.


 


Sindaco dal 1919 al 1920


CONSONNI Luigi


Pochi i cambiamenti nell’Amministrazione Consonni. Gualdoni Luigi divenne assessore al posto del defunto De Cristoforis Luigi. Entrò in Consiglio anche Mario Vismara.


L’ingegner Luigi Consonni, che fu sindaco di Turbigo e podestà a Nosate, era figlio della sorella del benemerito sindaco Paolo Tatti, Vittoria (1849-1927), la quale aveva sposato il ragionier Achille Consonni. Ebbe tre figli, tra cui Luigi (1884). Domiciliato a Turbigo, Luigi Consonni aveva sposato Elena, figlia dell’ingegner Guglielmo Castelli (a cui sarebbe state dedicata la centrale idroelettrica sul Canale Industriale) ed ebbe un figlio che, a sua volta, divenne padre di Guglielmo (1951) e Daniela (1948). Nel maggio 2013 è Guglielmo Consonni ha partecipato alla svelatura della lapide murata in Via Tatti a cent’anni dalla morte.


 


LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 26 SETTEMBRE 1920


 


Sindaco nel 1920-21


BIANCHINI Francesco di Abramo e Merlo Luigia, nato a Turbigo nel 1879, socialista, di professione fuochista venne eletto Sindaco per la prima volta il 2 ottobre 1920 e, dopo giusto un anno, l’intera Giunta si dimetteva. Sono anni tormentati per i socialisti: la corrente comunista, nel gennaio 1921, fonda il Partito Comunista. Ecco il Consiglio Comunale del 1920-21 (tra parentesi l’anno di nascita):


Consiglieri e assessori comunali: 1 – Bisoni Luigi (1873) metallurgico, assessore; 2 – Braga Francesco (1892), tintore, assessore; 3 – Bonomi Giacomo (1880), carpentiere, assessore; 4 – Giuseppe Scavizzi (1887), organizzatore, assessore; 5 – Calcaterra Luigi (1877), assessore supplente; 6 – Garavaglia Francesco (1894), tintore, assessore supplente; 7 – Borsani Enrico (1872), contadino; 8 – Colombo Angelo (1890), bracciante; 9 – Marzorati Attilio (1893), bracciante; 10 – Ravazzani Luigi (1876), muratore; 11 – Langé Pietro (1878), fattorino; 12 – Caccia Antonio (1888), fattorino; 13 – Torno Giuseppe (1884), tintore; 14 – Badini Mario (1882), ferroviere; 15 – Pastori Giovanni (1996), contadino; 16 -  Consonni Luigi (1883), ingegnere; 17 – Franceschini Piero (1878), ingegnere;18 – Bonza Augusto (1886), negoziante; 19 – Cormanni Gaetano (1892), esercente.


Con Regio Decreto dell’8 novembre 1921 fu sciolto il Consiglio Comunale e fu nominato Commissario Prefettizio (25 novembre 1921-6 marzo 1922) il ragioniere Alessandro Pavesi di Milan e, successivamente, l’avvocato Paolo De Nava dal 7 marzo 1922 al 3 giugno 1922 il quale condusse il paese a nuove elezioni (21 maggio 1922).


 


LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 21 MAGGIO 1922


 


Sindaco nel 1922


BIANCHINI Francesco. Le elezioni del 21 maggio 1922 furono vinte ancora dai socialisti e Francesco Bianchini riconfermato Sindaco con deliberazione del Consiglio Comunale del 3  giugno 1922. Assessore anziano, in entrambe le amministrazioni Bianchini, fu Luigi Bisoni ‘metallurgico’, i cui parenti emigrarono nel 1949 in Argentina dove continuarono a svolgere la medesima professione dei padri, mantenendo però un ‘ferreo’ contatto con Turbigo, anche recentemente. (2023).


 


Consiglieri e assessori comunali: 1 – Bisoni Luigi, assessore; 2 – Calcaterra Luigi, assessore; 3 – Ravazzani Luigi, assessore; 4 – Garavaglia Francesco, assessore; 5 – Caccia Antonio, assessore supplente; 6 – Torno Antonio, assessore supplente; 7 - Merlo Giuseppe, contadino; 8 – Borsani Enrico, contadino; 9 – Langè Pietro; contadino; 10 – Garavaglia Giovanni, contadino; 11 – Bianchini Carlo, minatore; 12 – Sainaghi Francesco, minatore; 13 – Marzorati Attilio; 14 – Badini Mario; 15 -Pastori Giovanni; 16 – Bonza Carlo, industriale; 17 – Carnevali Ermenegildo, falegname; 18 – Caccia Eligio fu Ezechiele, meccanico; 19 – Montani Enrico, assistente.  


Dopo la ‘Marcia su Roma’ del 28 ottobre 1922, il 6 gennaio 1923 l’assessore Francesco Garavaglia si presentò dimissionario. L’Amministrazione socialista si azzerò da sola “per situazione politica e ambiente locale mutati”, in conseguenza del fatto che il congresso di Roma (ottobre 1922) i socialisti massimalisti avevano espulso i riformisti (tra cui Turati). Quindi, con decreto 13 gennaio 1923, n. 24, del Sottoprefetto di Abbiategrasso, il ragionier Arrigozzo del Bo, residente a Galliate, fu incaricato di reggere l’Amministrazione turbighese in qualità di Commissario prefettizio. Tenne tale carica fino al 1° marzo 1923 quando s’insediò il nuovo Sindaco.


 


LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DELL’11 FEBBRAIO  1923


 


Primo Sindaco fascista nel 1923


BERINZAGHI Gioele di Antonio e di Vittoria Zamboni, nato a Pandino nel 1858, ingegnere, nominato Sindaco con delibera del 25 febbraio 1923. Morì all’età di 69 anni (17 marzo 1927) a Treviglio. Il necrologio apparso sul ‘Popolo di Lombardia’ dice che l’ingegner Berinzaghi abitò a Turbigo per 25 anni e fu il primo sindaco fascista. “La sua fede patriottica maturò durante la sua brillante vita militare, durante la quale ebbe a conseguire il grado di Maggiore di Cavalleria e ad intuire il valore della riscossa della giovinezza italica al punto da iscriversi ai primi Fasci di Combattimento. Il Comune di Turbigo, nei cui registri di storia politico-amministrativa, è presente il suo nome, serberà sempre di lui una grata memoria”.


 


Consiglieri e assessori comunali: 1- Carnevali Ermenegildo,  fascista, assessore; 2 – Bonza Augusto, esercente, costituzionale, assessore; 3 – Brioschi Giulio, assistente di filatura, popolare, assessore supplente; 4 – Bianchini Angelo, autista, fascista, assessore supplente; 5 – Magnaghi Ambrogio, agente di campagna, fascista; 6 – Seratoni Enrico, esercente, fascista; 7 – Franceschini ingegner Piero, costituzionalista; 8 – Cavaiani Giorgio, carrettiere, fascista; 9 – Cedrati Paolo, meccanico, fascista; 10 – Colombo Celestino, impiegato, fascista; 11 – Rivolta Ottavio, impiegato, fascista; 12 – Perotta Angelo, operaio, popolare; 13 – Colzani Giuseppe, contadino, costituzionale; 14 – Azzimonti Carlo, esercente, fascista; 15 – Colombo Edoardo, contadino, costituzionale; 16 – Canna Pietro, meccanico, popolare; 17 – Tarantola Carlo, contadino, popolare; 18 – Bonza Carlo, industriale, fascista; 19 – Perotta Giovanni, operaio, fascista.


 


DIMISSIONI DEL SINDACO: IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 1924


Agli atti dell’Archivio Storico Civico c’è la lettera di dimissioni dell’ingegnere Gioele Berinzaghi datata 6 luglio 1924: “L’intromettenza del Fascio locale nell’Amministrazione comunale la ritengo illegale e, per me, insostenibile, quindi prego la S.V. a voler presentare le mie irrevocabili dimissioni da Sindaco”. Il 23 luglio 1924 fu convocato il Consiglio comunale per l’elezione del nuovo Sindaco. Presenti e votanti 16 consiglieri (maggioranza 9 voti). Ottavio Rivolta ottenne dieci voti, mentre Piero Franceschini cinque.


 


Sindaco dal 1924 al 1926, poi podestà fino al 1931


RIVOLTA Ottavio, fascista. Il Consiglio Comunale rimane lo stesso fino alla nomina del podestà.


Con legge 4 febbraio 1926, n. 257 ed il R.D. 9 maggio 1926, n. 818 venne modificata la legge Comunale e Provinciale con l’istituzione della figura del Podestà. Si chiuse provvisoriamente l’istituzione ‘Consiglio comunale’ sostituito da una ‘Consulta’ che non aveva potere deliberante in quanto tale potere spettava solamente al Podestà (organo monocratico). Il primo podestà turbighese fu Ottavio Rivolta che svolse tale funzione per cinque anni (1926-1931).


Con deliberazione del 19 agosto 1926, il podestà Ottavio Rivolta delegò Ermenegildo Carnevali fu Giuseppe, nato a Turbigo il 17 aprile 1889, alcune funzioni podestarili: Leva, anagrafe, sanità, sicurezza, servizi e lavori pubblici con facoltà di firma. Sarà proprio Ermenegildo Carnevali a prendere in mano il 'fascio' locale dopo la morte prematura del Rivolta e guiderà il paese fino dal 1931 al 1939.


Il Capo della Provincia di Milano, con decreto 011/3779 del 28 agosto 1943, incaricò l’ingegnere Piero Franceschini della straordinaria gestione del Comune di Turbigo. Successivamente, il 19 aprile 1945, Giovanni Colombo prese il posto del Franceschini per qualche giorno.


 


IL 25 APRILE 1945 A TURBIGO


All’inizio del 1944 i Tedeschi arrivarono a Turbigo* e si insediarono nelle migliori abitazioni del paese Il Comando era nell’ex Convento degli Agostiniani Scalzi (Casa Vezzani di Via Volta), mentre l’ospedale era nella villa Romorini, in Via dei Frati. I tedeschi avevano occupato anche la casa Bonza in piazza San Francesco e la casetta Cormani accanto alle conche della centrale


30 aprile 1945 - Il Comitato Nazionale di Liberazione di Turbigo, presieduto da Libero Pedranti insediò la seguente Giunta Municipale:1 - Luigi Bianchini, sindaco; 2 - Alberto Ramponi, assessore;


3 - Francesco Speroni, assessore; 4 - Guido Buratti, assessore anziano; 5 - Vincenzo Bossetti, assessore. Successivamente la Giunta fu integrata da Libero Pedranti e Luigi Garegnani.


Il 5 dicembre 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale della Lombardia prese atto della nuova costituzione del C.L.N. turbighese: Pedranti Libero (PCI); Speroni Remo (PCI); Scavizzi Giuseppe (PSI); Bianchini Francesco (PSI); Slavazza Danilo (DC); Colombo Vittorino (DC); Pedranti Maria (Unione Donne Italiane); Tapella Alfredo (Fronte della Gioventù).


 


 


NOTE


*Tutto quanto qui sopra pubblicato è stato desunto dalla consultazione diretta degli atti conservati nell’Archivio Storico Civico, dalle origini secentesche al 1962, ordinato alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso dal dottor Giancarlo Forte, il quale compilò anche un preciso inventario. Aggiungiamo solamente che, per quanto riguarda la presenza tedesca a Turbigo – che non è oggetto del nostro studio -  l‘archivio conserva diverso materiale nella cartella 21, anni 1944-47, cat. VIII, classe 5, fascicolo 2, Spese occupazione truppe tedesche.


 


TURBIGO novembre 2023 - GL