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Frati (dei)

Frati (dei)


Collega la Via Alessandro Volta con la Via Patrioti ed è di antica memoria. E’ del 1933 la proposta della Commissione comunale per la toponomastica, presieduta dal podestà Ermenegildo Carnevali, di cambiarla in Via S. Francesco d’Assisi (denominazione che qualche anno dopo sarebbe stata data alla piazza progettata da Carlo Bonomi e pagata dagli industriali turbighesi). Ma la Società Sorica Lombarda, sentita in merito, espresse parere contrario e quindi la Prefettura restituì la delibera al Comune. Precedentemente e significatamente era stata la R. Soprintendenza delle Province Lombarde che, con nota del 24 febbraio 1932, aveva chiesto lumi. Il podestà rispose: “La Via dei Frati è chiamata così perché fu aperta un secolo fa nei campi di proprietà dei frati agostiniani che abitavano il vicino convento. Nei sotterranei della chiesa annessa al convento esistono parecchie mummie di tali frati che…paiono vivi, seduti attorno ad un pretorio”.

L’alba delle Officine Meccaniche ‘Mazzoni’ avvenne proprio lungo una derivazione di questa Via un secolo fa (oggi la gloriosa officina in mattoni bruciati è chiusa), dopo il breve periodo iniziale in cui l’attività nacque in un’area addossata alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano.

Oggi, lungo questa Via parallela alla Via Fredda, c’è un’entrata sussidiaria delle ‘Manifatture Cerutti’ e l’abitazione dell’ingegner Silvio Spagnoletti (che fa angolo con Via Volta, abitazione attuale dei signori Bianchi) che lavorò alla costruzione della prima centrale termoelettrica di Turbigo entrata in funzione nel 1927. (1) L’ing. Spagnoletti aveva due figlie che si maritarono negli anni Trenta con due piloti operanti al ‘Campo della Promessa’ di Lonate Pozzolo e andarono ad abitare all’estero.

Infine, in posizione mediana, c’è quella che fu la Casa Romorini, progettata da Carlo Bonomi (nella foto) e vincolata, come le altre, dallo strumento urbanistico in vigore.

(1) Scrive Carlo Azzimonti: “La casa d'angolo tra via dei Frati e via Volta non era originariamente dell'ingegnere Mauro Silvio Spagnoletti: la proprietà venne edificata dal costruttore Pietro Azzimonti ed ereditata dalla figlia, Savina Azzimonti, moglie dell'ingegnere. Silvio e Savina si sposarono nel 1929, e si conobbero proprio in casa di Pietro Azzimonti, dove l'ingegnere aveva trovato alloggio durante la costruzione della centrale”.

FOTO La casa a torre di Mario Romorini - caratteristica di Via dei Frati - con copertura cuspidata, innalzata negli anni 1924-26